A pagina 132 – quarta parola partendo dall’alto..

Ironica, come voglio essere sempre, che la differenza fra ironia e sarcasmo non l’ho ancora capita bene…

Ho creduto veramente, per almeno tre volte nella vita , di aver trovato quella parte di me che mancava. Quell’anima a me legata dal sottile filo rosso del destino. Sbagliando, cadendo, rialzandomi con molta fatica alla fine ho smesso di crederci. Adesso sto’ in fila coi disillusi, amando  in modo molto pragmatico, i miei figli, i miei pelosi, la mia tormentata famiglia, il lavoro..Diciamo che cerco di mettere amore in ogni cosa che faccio. Cammino a piedi nei boschi incantati d’autunno, unici compagni i miei pensieri. Osservo il mondo, da lontano. Perche è questo forse il mio destino, e non c’è da amareggiarsi.  Autonoma, indipendente, fragile dentro con la scorza dura di chi ne ha passate veramente tante. Descritta cosi’ sembro un soufflè..

Eppure non sono triste, quando torno a casa, che è il mio guscio, la mia tana…mi sento in pace. Ho amato, ho sbagliato la mira, le misure, i contorni. Eppure da lupo, averi potuto intuire, proteggermi, schermare il mio povero cuore. Non sono così..donna forte ma ingenua, caduta nei tranelli tesi da anime oscure. Chapeu, come direbbe Antonio Conte, altro  traditore  della fede altrui.. Ma prima di usare paroloni e frasi di effetto, guardatevi dentro, capitevi, ascoltate il vostro cuore. Che a distruggere qualcuno…è un attimo !!

Buona serata anime belle !

Sab

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